Milano più equa

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Abolire e razionalizzare le tasse che a vario titolo sono state introdotte senza diminuire i servizi per i cittadini.

Questi cinque anni hanno rappresentato un crescente e ingiustificato salasso per le tasche dei Milanesi.

Dopo essersi inventati un inesistente “buco di bilancio” gli assessori “arancioni” hanno trascorso i primi anni del loro mandato ad elevare disinvoltamente le loro spese. E senza che se ne vedesse alcun minimale beneficio.

Da una spesa corrente che, ai tempi della Giunta Moratti era nell’ordine di 2 miliardi di euro, si è passati a 2 miliardi e 600 milioni di euro. Ciò in tempi di crisi e di “spending review”!!

Soldi quasi sempre utilizzati per iniziative inutili, demagogiche e costosissime come le famigerate “domeniche a spasso” (250.000 euro cadauna, per intenderci) o quel monumento all’inutilità che è la pista ciclabile di Viale Tunisia (costo oltre i 2 milioni di euro!). Il tutto a carico dei cittadini. Una logica e un crescendo nel segno dell’autentica vessazione.

Aumenti, aumenti, aumenti.

Prima l’aumento del biglietto del tram a  € 1.50.  Ben il 50% in più con la promessa che non sarebbero state toccate le tariffe degli abbonamenti. Invece, sono puntualmente  aumentate. Il mensile da € 30 a € 35 . L’annuale da € 300 a € 330. E pure per gli over 65 (che, nell’originario programma di Pisapia, avrebbero dovuto beneficiare della gratuità se sforano  i € 16.000 euro di ISEE per pagarsi l’abbonamento annuale devono versare € 300 della loro pensione (prima erano € 170).

Altro elemento l’introduzione dell’addizionale IRPEF (cui le precedenti amministrazioni non erano mai ricorse) applicata nel suo indice massimo dello 0,8 per mille. Con l’esenzione che è scesa dai € 33.500 agli  € 21.000 di reddito annuo.

Ed ancora, l’introduzione della gabella di ben  € 5.00  rispondente al nome di  “Area C”, che si è dimostrata totalmente inutile per il calo dello smog. E che se ha ridotto il traffico  nel centro cittadino, mettendo, peraltro, in sofferenza tutta una serie di esercizi commerciali, ha aumentato la congestione al di fuori della cerchia. E  cosa dire del rincaro per i posteggi sule strisce blu passati  da € 2 a € 3 all’ora dopo la seconda.

A tutto ciò va aggiunta la tassa per i passi carrai, l’aumento del 30% della TARSU, quello degli oneri per l’occupazione del suolo pubblico del 113% (!!), la tassa di soggiorno che dovrebbe essere un’imposta di scopo e, invece, finisce nella fiscalità generale.

Insomma in cinque anni la Giunta Pisapia ha presentato ai Milanesi un conto esorbitante. Con una “spesa pubblica” per abitante che è stata la più alta tra tutte le grandi città italiane (€ 2.200  contro gli € 1.640 di Roma e gli € 730 di Genova).

Il tutto senza che  ciò si sia tradotto in qualsivoglia miglioramento dei servizi esistenti ma, al contrario, e, meno che meno, nella messa in cantiere di nuove opere. Questa Giunta non lascia nessun nuovo progetto per la città. La classica logica “tassa e spendi”. Solo che tutto questo spendere si è tradotto, sostanzialmente, nel nulla.

Milano più equa

Niente più rincari per i milanesi

Ottimizzare le spese superflue, senza tagliare i servizi esistenti e senza che ci sia l’aumento o l’aggiunta di nuove tasse a carico dei Milanesi per tutti i 5 anni di mandato.

Area C – Abolire la tassa d’ingresso

Eliminare la gabella per l’accesso in Area C ripristinando la logica dell’Eco-pass con la finalità sia di migliorare le condizioni ambientali riducendo il traffico sia permettendo una maggiore equità sociale.

Rendere conto ai cittadini del denaro speso

Rendere trasparente e noto ai cittadini come vengono utilizzati i soldi versati e attribuire un “vincolo di destinazione” alle varie imposte comunali.

 

Milano più efficente

Milano più sicura

Milano più libera

Milano più scorrevole

Milano più sociale