La cittadella degli archivi

Infrastruttura imponente e avveniristica che ospita tutti gli Archivi del Comune di Milano

Forse non tutti sanno che, a Milano, esiste  un’infrastruttura imponente e avveniristica che ospita tutti gli Archivi del Comune di Milano: la “cittadella degli archivi”. Si tratta di un’opera che, interamente progettata ed ultimata al 90% nel corso del precedente mandato, è stata miseramente “dimenticata” dai nostri successori.

Che, non solo, l’hanno inaugurata pressoché “in incognito”, ma non hanno minimamente dato corso alle grandi potenzialità che poteva (e può) esprimere.

Quando pensammo alla “cittadella”, l’esigenza primaria cui intendevamo dare risposta era, innanzitutto, quella di alloggiare tutto il patrimonio archivistico in un unico sito. I diversi archivi civici erano, infatti, sparpagliati in varie sedi, spesso in condizioni non

E parliamo di documenti che, spesso, rivestono un importante valore storico, culturale, sociologico. Insomma, un autentico patrimonio civico.

 

 

 

 

Bisognava, per l’appunto, realizzare una vera e propria Cittadella.

A tale fine avevamo prescelto l’enorme “hangar” che si trova nella sede Comunale di via Gregorovius, in zona Niguarda, e che veniva, poco razionalmente, utilizzato come deposito per i veicoli sottoposti a sequestro.

Avevamo, poi, elaborato il progetto pensandolo in termini assolutamente “futuribili”: un’infrastruttura che consentisse la gestione e la fruizione della massa documentale per via informatica, e che, in automatico, “dematerializzasse” i documenti trasformandoli in file informatici, per renderli consultabili da tutti anche on line.

Nell’ottobre del 2010 avevo personalmente “gettato” la prima colata di cemento dell’opera in avvio di realizzazione. Giusto per rendere un’idea delle dimensioni e dell’importanza dell’opera basti dire che il solo settore anagrafico deve conservare (per legge) un archivio cartaceo che supera i 30 chilometri lineari di fascicoli. Immaginiamo una fila di faldoni che, partendo dal centro di Milano, raggiunga il lago di Como.

A cui aggiungere, poi, tutti gli altri documenti che il Comune di Milano ha l’obbligo di “archiviare”.

Un qualcosa di davvero impressionante.

Tra il 2010 e il 2011, nel giro di pochi mesi, avevamo ultimato  lo scheletro dell’infrastruttura.

E contavamo di inaugurare la prima “linea”  del sistema di archiviazione robotizzato entro la  primavera 2011.

 

 

La-cittadella-degli-archivi_Stefano-Pillitteri-pianta

Prevedevamo poi, oltre ai laboratori in cui “trattare” i documenti archiviati, anche gli spazi per il pubblico, dove tutti i milanesi potessero comodamente consultare i documenti di loro interesse.  A regime la “cittadella degli archivi” avrebbe potuto gestire un volume documentale pari a 70 km lineari.

Un’opera unica in Italia, all’avanguardia a livello internazionale. E che avrebbe dovuto essere a  disposizione di tutti i milanesi.

Com’è finita? Con incomprensibile ritardo (l’opera era pronta al 90% nel maggio 2011) la “cittadella” è stata aperta al pubblico solo nel marzo 2015 (4 anni dopo!). Un annuncio, peraltro, dato “alla chetichella”.

Ma la cosa più grave (a denotare, ancora una volta, la sciatteria che è stata l’elemento caratterizzante dei cinque anni che ci lasciamo alle spalle) è che quella che costituiva la funzione più importante ed innovativa della struttura (ossia la progressiva “dematerializzazione” degli archivi cartacei e il loro trasferimento su un supporto digitale che li rendesse agevolmente consultabili a tutti)  è stata, manco a dirlo, totalmente trascurata.

E così, oggi, la “cittadella” ospita effettivamente quasi il 70% delle “carte” che avrebbero dovute essere colà trasferite. Ma la loro conversione in digitale resta “ferma al palo”.

Ciò che doveva essere un vero e proprio laboratorio di cultura è rimasto, in buona sostanza, un deposito di carte. Più moderno, più sicuro e più funzionale (questo grazie al progetto e alle opere realizzati da noi).

Ma solo un deposito. Si doveva fare di più. E si doveva fare altro.

Ci penseremo noi nei prossimi cinque anni …!